Dal fiat 642 all’Iveco 540 con traino di 300 tonnellate:
una storia di un azienda in costante crescita.
Spesso, girando per il territorio della nostra provincia, incontro Andrea
Bonfanti alla guida di mezzi di dimensioni e peso notevoli, diversi a
secondo il lavoro che è chiamato a svolgere.
Mi e venuta la curiosità di conoscere meglio la sua azienda e di farci
raccontare come e cresciuta negli anni, fino a diventare una tra le sei ditte
a livello nazionale, capace ed autorizzate a trasportare vagoni ferroviari di
grande peso e dimensione.
La storia inizia nel 1977, Andrea Bonfanti lavora come impiegato alle
Poste a Pistoia. E’ giovane. Ha 23 anni. Un posto troppo tranquillo per una
persona dalle sue caratteristiche, che non riesce mai a stare fermo. Lo
capisce subito. Inizialmente al mattino lavora alle poste e nel pomeriggio
si reca a dare una mano ad un ditta di Monsummano, che fa movimento
terra. Passa poco tempo e Andrea Bonfanti decide di iniziare in proprio
l’attività. Si licenzia dalle Poste ed acquista, con tre milioni e novecento
mila lire, un Fiat 642. Lo compra dalla ditta Mati Piante. Inizia
trasportando i cocomeri prima da Latina e poi da Gavello, in provincia di
Modena, ad alcune aziende di Lamporecchio. Inoltre trasporta inerti per
varie aziende tra cui la Ditta Vescovi Renzo e la Ditta di Larciano Monti
Lepanto. Entrambi i titolari sia Renzo che Lepanto sono per lui grandi
maestri di Vita.
L’ attività va bene e nel 1979 fa un altro passo acquistando un autotreno
nuovo Fiat Iveco 190 dalla ditta SVRA di Pistoia. Lavora per la fornace
di Mastromarco e poi per la ditta Marchetti e Morandi di Ponte
Buggianese. Con il suo nuovo mezzo porta prefabbricati in tutta la
Toscana. Sono anni di duro lavoro. Andrea non si risparmia né fatica né
sudore. E’ comunque molto soddisfatto di come stanno andando le cose.
Nel 1985 la ditta individuale progredisce ulteriormente comprando un
rimorchio per trasporti eccezionale. Porta capriate di cemento armato
lunghe fino a 27 metri come per la copertura della piscina intercomunale di
Lamporecchio e Larciano e come per il più recente ponte che congiunge il
Parco Rospigliosi. Stà diventando una ditta importante che si sta facendo
conoscere in tutta la Toscana per la sua professionalita e capacita di
risolvere questioni difficili da superare.
Ma Andrea Bonfanti, sempre molto attento ai mutamenti che possono
avvenire nella macro economia, capisce e siamo agli inizi degli anni 2000,
che il settore edilizio sta per entrare nel tunnel di una crisi profonda.
Occorre cambiare settore, cosi si avvia a fare altri tipi di trasporti
eccezionali: silos, autoclavi, macchinari di grandi dimensioni. La ditta
Bonfanti dispone all’epoca di quattro autocarri, di dodici semirimorchi e
tre dipendenti. Nell’anno 2003, perseguendo sempre il criterio del
dinamismo, inizia a lavorare per una grande azienda di stato:
AnsaldoBreda.
In un primo tempo fa pochi trasporti, ma con il passare degli anni
l’AnsaldoBreda e poi Hitachi diventano un cliente molto importante. Un
interesse di lavoro reciproco. L’azienda di Lamporecchio ha la forza di
stare sul mercato nazionale ed internazionale con mezzi sempre
all’avanguardia e con la capacita di dare immediate risposte positive a
domande sempre pil‘i esigenti che arrivano da questa importante azienda.
Nell’anno 2008 entra il figlio Michele Bonfanti che da un importante
contributo al consolidamento ed organizzazione dell’azienda e nello
svolgere un attività proiettata nel futuro.
Andrea Bonfanti per dimostrare il livello qualitativo di lavoro raggiunto,
racconta, quando pochi mesi fa nel luglio 2017 ha trasportato in tre notti,
da Capannori (LU) al Porto di Livorno destinazione Malesia un
convoglio con il carico di un’autoclave di 270 tonnellate, diametro 6,5 metri
su un rimorchio di 12 assi e 96 ruote. Oppure quando da Pistoia ,
dall’Hitachi, con diversi Viaggi, ha portato a Firenze 29 tram Sirio. Ci
descrive le enormi difficoltà ad attraversare le strade strette e le rotonde
con un lunghezza superiore ai 40 metri. Occorre tanta esperienza, capacità e pazienza.
Ma Andrea Bonfanti non si limita soltanto al trasporti con mezzi
eccezionali. Da diversi anni, nell’Isola D’Elba, svolge con mezzi propri il
trasporto di rifiuti di percolato provenienti da una discarica. Inoltre
insieme al figlio ed alla moglie Liliana Morelli e proprietario della
struttura turistica, ubicata a Porciano e chiamata Casa Italia, acquistata nel
2001. Un modo per diversificare le proprie attività.
Entrambe le aziende vengono portate avanti con grande dedizione e
passione dai vari componenti della famiglia coadiuvati anche da dipendenti.
Per quanto riguarda la Vita privata che effettivamente è poca, lavorando
molte ore della settimana, emerge la sua grande passione per il calcio ed in
particolare per la sua squadra del cuore che è il Milan.
Con questo breve articolo abbiamo cercato di contribuire a conoscere
meglio una persona della nostra comunità, che con forza,
determinazione, coraggio ed abilità, si e ritagliato un ruolo importante nel
panorama del mondo del lavoro.